LPN-Salute: Uap, manifestazione 25 settembre contro politiche sanitarie governo-2-
Roma, 26 ago. (LaPresse) - "La situazione - prosegue Uap - è ulteriormente aggravata dal nuovo Nomenclatore Tariffario proposto dal Governo, sospeso fino al gennaio 2025, che prevede ulteriori tagli ai rimborsi per le prestazioni sanitarie, fermi dal 1991. Questo provvedimento non solo mina la qualità dei servizi e delle apparecchiature, ma crea anche una disparità tra Regioni, accentuando le disuguaglianze nell'accesso alle cure".
"Ci troviamo di fronte a un Governo in cui la mano destra non sa cosa fa la sinistra: da un lato - prosegue Giorlandino - si impongono requisiti sempre più stringenti alle strutture sanitarie private, dall'altro si favoriscono le farmacie, che possono operare senza alcun controllo o responsabilità. Questo approccio schizofrenico è un chiaro segno di appoggio a interessi di lobby a discapito della salute pubblica e della sopravvivenza di oltre 95.000 strutture sanitarie private e dei loro 350.000 dipendenti".
Alla manifestazione del 25 settembre, prosegue la nota, saranno presenti l'Ordine dei Medici, rappresentato dal suo Presidente, Dott. Filippo Anelli, e tutte le principali associazioni di categoria del settore sanitario privato. "Questa mobilitazione vuole essere un chiaro messaggio al Governo: non accetteremo passivamente politiche che mettono a rischio la salute dei cittadini e la sostenibilità della sanità italiana", aggiunge Giorlandino.
La Uap, conclude la nota, continuerà a lottare con determinazione per garantire una sanità di qualità, equa e accessibile a tutti, e si opporrà con forza a qualsiasi provvedimento che metta in pericolo questi principi fondamentali. Il 25 settembre, a Roma, faremo sentire la nostra voce.
red/kat
"Il diritto alla salute, sancito dall'art. 32 della Costituzione, non può e non deve essere sacrificato per favorire interessi di lobby o per imporre alle aziende sanitarie economie di scala che massificano le attività a scapito della qualità dell'assistenza. È inaccettabile - dice Giorlandino - che il Governo continui a ignorare le richieste e le proposte di un settore che rappresenta un pilastro fondamentale per la sanità italiana. Le strutture sanitarie private autorizzate e accreditate sono sottoposte a rigidi controlli regionali, con oltre 420 requisiti tecnici, strutturali e professionali da rispettare, mentre si permette alle farmacie di operare in deroga a questi standard, senza le necessarie autorizzazioni regionali, senza garanzie di responsabilità civile e penale in caso di errore diagnostico e senza il rispetto delle normative sulla privacy. Questa disparità di trattamento è semplicemente inaccettabile". (segue)
red/kat